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22 maggio 2010

bambole; ovvero, la morte si fa bella; ovvero...























Ti guardo in giro e lo sai
sei proprio l'unico ormai
mi cammini mi cambi
mi produci anche i sogni
mi fai essere stereo
tu mi rubi il respiro
mi prepari il terreno
io sono solo un'idea
per la tua platea
tu mi inventi e mi dai
ogni giorno mi fai
salire sempre più in alto
tu che mi mandi in onda
non vuoi stare nell'ombra
Primadonna
non lo so non lo so
non lo so non lo so non so se questo è amore
Primadonna
fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show scarica le pistole
e lasciati toccare
lasciati sfogare
come una vera star
tu mi sai a memoria
mi cuci addosso una storia asciugami e clichè
sempre pronti per me sulla tua scrivania
tu che metti la faccia
nella mia fotografia poi mi stampi a colori
mi vendi senza gilet
mi elettrizzi col flash
donna rock e bignè
da buttare alla stampa
tu che sbatti la sedia.
sai godere nell'ombra
Primadonna
non lo so non lo so
non lo so non lo so non so se questo è amore
Primadonna
fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show scarica le pistole
e lasciati toccare
lasciati sfogare
come una vera star
Primadonna
Primadonna
fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show scarica le pistole
Primadonna
non lo so non lo so
non lo so non lo so non so se questo è amore
Primadonna fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show
fai il tuo show scarica le pistole

gianna nannini 1982







28 settembre 2009

Monologo di Domenico, da Nostalghia di Andrej Tarkovskij














Dove sono quando non sono nella realtà e neanche nella mia immaginazione?
Faccio un nuovo patto col mondo.
Che ci sia il sole di notte e nevichi d’agosto.
Le cose grandi finiscono.
Sono quelle piccole che durano.
La società deve tornare unita e non così frammentata.
Basterebbe osservare la natura per capire che la vita è semplice e che bisogna tornare al punto di prima.
In quel punto dove voi avete imboccato la strada sbagliata.
Bisogna tornare alle basi principali della vita senza sporcare l’acqua.
Che razza di mondo è questo se è un pazzo che vi dice che dovete vergognarvi.
(…)
Oh madre! Oh madre! L'aria è quella cosa leggera che ti gira intorno alla testa e diventa più chiara quando ridi.

31 ottobre 2008

via lattea


Ci alzammo che non era ancora l'alba
pronti per trasbordare
dentro un satellite artificiale
che ci condusse in fretta
alle porte di Sirio
dove un equipaggio sperimentale
si preparava
al lungo viaggio.
Noi
provinciali dell'Orsa Minore
alla conquista degli spazi interstellari
e vestiti di grigio chiaro
per non disperdersi.
Seguimmo certe rotte in diagonale
dentro la Via Lattea.
Un capitano del centro impressioni
colto da esaurimento
venne presto mandato in esilio.
Mi preparavo
al lungo viaggio...
in cui ci si perde.
Seguimmo certe rotte in diagonale
dentro la Via Lattea.

Franco Battiato, 1985

19 settembre 2008

searching with my good eye closed



Un blu dipinto al di là dei miei occhi
Ed il lino annodato
E sono sulla mia strada
Alla ricerca del paradigma
Così che io possa superarlo
E' dalla mia parte?
Ed è al cielo?
Guardando verso il cielo e poi giù
Alla ricerca di una terra
Con il mio occhio buono chiuso
Se ti portassi a fare un giro
Te la prenderesti male
O te ne faresti una ragione?
Alla ricerca di un piedistallo
Su cui poterti mettere
Ed essere sulla mia strada
Ed è al cielo?
Guardando verso il cielo e poi giù
Alla ricerca di una terra
Con il mio occhio buono chiuso
Fermati, stai cercando di ferire i miei pensieri
So farlo da solo
Fermati, stai cercando di uccidere il mio tempo
Che è stato la mia morte sin da quando sono nato
Non mi ricordo la metà delle volte
Se io mi stia nascondendo o se mia sia perso
Ma sono sulla mia strada


Soundgarden, 1991
(Traduzione di L.P.)

17 luglio 2008

dedicato


ai suonatori un po' sballati
ai balordi come me
a chi non sono mai piaciuto
a chi non ho incontrato
chissa' mai perche'
ai dimenticati,
ai playboy finiti
e anche per me
a chi si guarda nello specchio
e da tempo non si vede piu'
a chi non ha uno specchio
e comunque non per questo
non ce la fa piu'
a chi ha lavorato
a chi e' stato troppo solo e va sempre
piu' giu'
a chi ha cercato la maniera
e non l'ha trovata mai
alla faccia che ho stasera
dedicato a chi ha paura e a chi sta
nei guai
dedicato ai cattivi
che poi cosi' cattivi non sono mai
per chi ti vuole una volta sola
e poi non ti cerca piu'
dedicato a chi capisce quando il gioco
finisce e non si butta giu'
ai miei pensieri, a come ero ieri
e anche per me
e questo schifo di canzone
non puo' mica finire qui
manca giusto un'emozione
dedicato all'amore lascia che sia cosi'
ai miei pensieri, a come ero ieri e anche per me
ai miei pensieri, a come ero ieri e anche per me

29 giugno 2008

monologo di Kurtz da apocalypse now
















Kurtz: Lei è un assassino?
Wilard: Sono un soldato.
Kurtz: Né l’uno né l’altro, lei è un garzone di bottega, che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi.

(…)

Kurtz: Impossibile trovare le parole, per descrivere, ciò che è necessario a coloro… che non sanno ciò che…significa...l’orrore…L’orrore ha un volto…e bisogna farsi amico l’orrore…l’orrore.
Terrore morale, l’orrore, sono tuoi amici ma se non lo sono essi sono nemici da temere. Sono dei veri nemici.

Ricordo quando ero nelle forze speciali…sembra…migliaia di secoli fa…andammo in un campo…per vaccinare dei bambini.
Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio…più tardi venne correndo un vecchio a richiamarci, piangeva, era cieco.
Tornammo al campo, erano venuti i vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato. Erano là in un mucchio.
Mucchio di piccole braccia.
E mi ricordo che ho pianto…pianto…come…come…come una madre.
Volevo strapparmi i denti di bocca non sapevo più che volevo fare…e voglio ricordarlo, non voglio più dimenticarlo, non voglio mai dimenticarlo.
Poi mi sono reso conto, come se fossi stato colpito, colpito da un diamante…una pallottola di diamante in piena fronte e ho pensato: mio dio che genio c’è in questo, che genio…che volontà per fare questo.
Perfetto, genuino, completo, cristallino, puro.
E così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perché loro la sopportavano.
Questi non erano mostri. Erano uomini, quadri addestrati. Uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia che fanno figli, che sono pieni d’amore, ma che…ma che avevano una forza…la forza di far questo.

Se io avessi dieci divisioni di questi uomini, i nostri problemi qui si risolverebbero molto rapidamente…
Bisogna aver uomini…con un senso morale e che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro…primordiali istinti di uccidere…senza emozioni, senza passioni…senza discernimento, senza discernimento.
Perché è il voler giudicare che ci sconfigge.

(…)

Kurtz: Noi addestriamo i giovani a scaricare napalm sulla gente…ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere “cazzo” su i loro aerei perché è osceno.